Pile elettriche – battery cell
ingl. electric battery cell ; fr. pile électrique ; sp. batería eléctrica ; ted. elektrische batterie .
Oggi, le pile elettriche sono utilizzate principalmente per l’alimentazione dei nostri dispositivi portatili, telefonini, radio, lettori mp3, giochi, torce, telecomandi, piccoli utensili, ecc. La pila elettrica venne inventata da Alessandro Volta nel 1799. Il primo utilizzo importante utile fu con la scoperta del telegrafo Morse nel 1936. A partire da circa metà 1800, l’elettricità non era disponibile nelle case o nelle fabbriche, l’unica fonte disponibile di energia elettrica era la pila, ne furono brevettate di diversi tipi, la cui tensione andava da 1,1 ai 2 volt circa, era necessario disporre di un gran numero di pile organizzate in batterie collegate in serie e/o parallelo per poter avere una alimentazione di tensione e potenza, utile per il funzionamento dei sistemi telegrafici e telefonici e il segnalamento ferroviario. La posta Francese, usava le pile zinco-carbonio, di tipo solfato di rame Callaud la cui manutenzione era più semplice ed economica. Le poste Tedesche e ferrovie utilizzavano la pila Meidinger. Le poste telegrafi Italiane usavano la pila Italiana, una variante della pila Callaud, consistente in una sorta di strozzatura al centro del contenitore di vetro che serviva a reggere l’anello di zinco e a separare meglio i due liquidi con diverso peso specifico.
Queste aziende nelle maggiori città d’Europa, avevano costruito di solito nei seminterrati, grandi sale dove erano disposte le pile, anche con più di mille elementi, il cui tipo avrebbe potuto essere diverso a seconda del periodo e del luogo. Per la loro manutenzione occorreva una presenza quotidiana di più persone per la pulizia, controllare il livello del liquido o la sua sostituzione nei vasi di vetro, rimuovere la corrosione, monitorare i circuiti, spostare i collegamenti da una batteria di pile esaurita ad una appena revisionata, anche per questo il loro assemblaggio era facile e pratico.
Il lavoro era sporco, pericoloso e dannoso per la salute, a seguito di rilascio di gas nocivi di alcune pile e l’impiego di prodotti chimici corrosivi e tossici. Verso il 1900 vennero utilizzate anche per illuminazione nei principali teatri.
Questo tipo di impiego venne utilizzato fino circa agli anni 1930/40, le pile furono utilizzate anche per far funzionare centralini di aziende, campanelli in dimore signorili, dove di solito veniva costruita la pila Leclanchè dagli elettricisti, spiegata negli opuscoli dedicati del tempo. (vedi brochure)
Nel 1886 Carl Gassner brevettò una pila a secco contenente pasta elettrolita e non più soluzione acquosa (zinco carbone, tipo vecchia superpila). Nel 1950 viene brevettata la prima batteria alcalina. Nel 1970 viene brevettata la prima batteria ricaricabile al litio.
Francia Maurizio / Ravenna
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila di Volta inventata nel 1799 v. 0,76 per elemento, utilizzata praticamente solo a scopo didattico h 30 ø 11
La pila di Volta è costituita fondamentalmente da una colonna di più elementi simili sovrapposti, cosiddetti elementi voltaici da 0,76v., ciascuno dei quali consiste in un disco di zinco sovrapposto ad uno di rame, uniti attraverso uno strato intermedio di feltro imbevuto in acqua acidulata.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila Daniell 1836 v.1,1 ø10xh21
Composta da un contenitore in vetro con all’interno acqua acidulata dove vi è inserito un cilindro tagliato di zinco, polo negativo, al suo interno un vaso poroso con dentro solfato di rame dove viene immerso una piastra di rame ad anello tagliato, polo positivo. In uso in telegrafia fino agli anni 20/30. xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Pila Daniell 1836 v.1,1 ø8xh17
Composta da un contenitore in rame con all’interno solfato di rame, polo positivo, all’interno un vaso poroso con al centro un tondino di zinco, immerso in acqua acidulata con acido solforico, polo negativo, questo modello è una variante perché presenta i poli e i liquidi invertiti rispetto alla precedente. In uso in telegrafia fino agli anni 20/30 .
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


Pila Bunsen 1843 v.1,9 ø12xh23
Pila composta da un contenitore di vetro contenente una soluzione di acido solforico dove viene inserito un cilindro tagliato di zinco, polo negativo, al suo interno un vaso poroso con dentro acido nitrico, dove viene immerso una piastra di carbone di storta, polo positivo. Sembra sia stata la pila più usata nel XIX secolo.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila di Grenet 1856 v.2,0 ø13xh25 modello grande (detta anche pila in bottiglia)
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila di Grenet 1856 v.2,0 ø11xh22 modello medio (detta anche pila in bottiglia)
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila di Grenet 1856 v.2,0 ø9xh17 modello piccolo (detta anche pila in bottiglia)
Si tratta di una pila a bicromato di potassio, costituita da una bottiglia sferica di vetro con il collo largo ed allungato ed un tappo isolante di bachilite con tre fori. All’interno due lastre di carbone collegate tramite una lamina d’ottone costituiscono l’elettrodo positivo. Quello negativo è dato da una lastra di zinco, collegata ad un’asta di metallo e passante per il foro centrale del coperchio, l’asta di metallo serve a sollevare lo zinco dalla soluzione acida , quando la pila non viene usata , per preservarla dalla corrosione. Le lastre sono immerse in una soluzione composta di acqua acidulata con acido solforico e bicromato di potassio. In uso fino agli anni 30/40 (detta anche pila in bottiglia).
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Pila Callaud 1857 v.1,1 ø9xh22
Il polo negativo è costituito da una lamina di zinco cilindrica e fissata in alto con tre lamelle di zinco. Polo positivo costituito da una lamella in rame sul fondo, saldata a un filo di rame isolato con guttaperca fino fuori vaso, in fondo va messo il solfato di rame, mentre in alto una soluzione acidulata, questa pila sfrutta la diversa densità e peso specifico dei componenti, quindi non serve il vaso poroso, ma non va mai mossa per non compromettere la separazione dei componenti. Con questo principio ne sono state costruite di diversi modelli, tipo: Italiana , Minotto , Meidinger , Americana. In uso fino al 1930/40 .
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila Minotto 1858~60 v. 1,1
Composta sul fondo da una piastra rame, saldata a un filo di rame isolato con guttaperca, fino fuori vaso con sopra uno strato di 2 cm. di solfato di rame, (polo positivo), il vaso poroso è sostituito da uno strato di circa 2 cm. di sabbia silicea, il tutto separato da tela rada, sopra piasta in zinco , (polo negativo). h20 x 11Ø
( la pila nel video, messo acqua e acido ha funzionato ininterrottamente per 23 giorni )
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila americana (gravity cell) 1860
modello grande , il polo negativo è costituito da una fusione in zinco che assomiglia a una zampa di corvo. Il polo positivo costituito da tre lamelle in rame inchiodate fra loro , dove vi è saldato un filo di rame isolato con guttaperca fino fuori vaso, in fondo va messo il solfato di rame, mentre in alto una soluzione acidulata, questa pila sfrutta la diversa densità e peso specifico dei componenti, quindi non serve il vaso poroso, ma non va mai mossa per non compromettere la separazione dei componenti. cm. 26h x 15 Ø
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila Leclanché 1866 v.1,5 h18x10x10
———————
Pila Leclanché 1866 v.1,5 h20x9x9
———————
Pila Leclanché 1866 v.1,5 h20x9x9
———————
Pila Leclanché 1866 v.1,5 h20x9x9

Composta da un contenitore in vetro, un vaso poroso con dentro diossido di manganese carbon coke, con al centro una lastra di carbone di storta, elettrodo positivo, mentre in tondino di zinco serve da elettrodo negativo, il tutto a bagno in una soluzione di sale ammoniaco in alternativa sale da cucina. Negli ultimi modelli venne sostituito il vaso poroso con un involucro di tela di canapa che permetteva una più lunga durata nel tempo. Usata in telegrafia fino agli anni 30/40 xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx


Tre pile Leclanché 1866 in batteria 39x13xh30 per telefono o campanelli totali 4,5V.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila Leclanchè tipo Barbier 1878 10x10x22 v.1,5.
La pila Leclanche–Barbier, è una evoluzione di quella tradizionale, presenta l’elettrodo di zinco nel centro di un blocco di agglomerato contenente diossido di manganese. Il liquido elettrolita è una soluzione di cloruro di ammonio (NH4Cl) in acqua con sale.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Grossa pila leclanché h28 Ø15 costruita nel 1910~
Il tradizionale tondino di zinco è sostituito da una piastra di zinco . Il liquido elettrolita è una soluzione di cloruro di ammonio . V. 1,5
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila zeta Torino 1920~ , tipo leclanchè a sacchetto, il vaso poroso è sostituito da un involucro di tela così si riduce l’inconveniente della chiusura dei pori. V.1,5 , sarcastica e ironica è la sua etichetta promozionale.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila
Leclanché detta a sacchetto 1920~ il vaso poroso è sostituito da un involucro di tela così si riduce l’inconveniente della chiusura dei pori. v.1,5 h18x10x10
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila SAMSON 1896~ tipo leclanchè a sacchetto, il vaso poroso è sostituito da un involucro di tela così si riduce l’inconveniente della chiusura dei pori. V.1,5
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pila leclanchè a sacchetto, 1900~ il vaso poroso è sostituito da un involucro di tela così si riduce l’inconveniente della chiusura dei pori. V.1,5
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Elemento pila Cupron 18x6xh18, molto probabilmente primi tentativi di metterli in batteria 1910~ v.0,9
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Due pile del 1935 per telefono v.1,5 tipo galvanophor
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Accumulatori al piombo 1930~ 2 v. 9x9xh18 utilizzati nelle postazioni radio e telefoniche non fisse , militari, miniere, ecc., dotate di manico per agevolarne il trasporto dal punto di ricarica al punto di utilizzo .
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Accumulatore al piombo 1940~ 2 v. 8x12xh21 utilizzati nelle postazioni radio e telefoniche militari
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Pile superpila tipo zinco carbone serie oro anni 60 – serie superoro anni 70 – tipo super anni 80
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Prova pile marca Chinaglia , anni 60-70 gradito regalo di Giovanni Scudellari
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Batteria accumulatore 36x16xh25 12v. 1960~ utilizzata in segnalamento o telefonia
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Foto dal web
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx